Le Perle D’acqua Dolce O Salata

Quando si acquista un gioiello è naturale desiderare che duri per sempre ma il metallo, le gemme, per quanto preziosi, non hanno il dono dell’immutabilità e, nel tempo, anche il loro valore non sarà più lo stesso.

Questa regola non vale se l’oggetto è antico o proviene da una Maison dell’alta gioielleria, perché, queste caratteristiche, conferiscono quel “valore artistico”, che va al di là di ogni quotazione di riferimento.

Oggi, infatti, la tendenza è quella di acquistare gioielli di qualità, sinonimo di investimento solido e sicuro. 


compro oro e perleAnche per le perle è così: bisogna mirare a quelle più pregiate perché, in caso di disinvestimento, saranno ben pagate dal proprio gioielliere di fiducia o dai negozi compro oro più seri ed onesti.

Dal latino “permula” (nome della conchiglia ospitante) la perla da sempre è stata avvolta da un alone di fascino e di mistero, perché si ignoravano le sue origini.

Nel corso dei secoli, miti e leggende si sono succeduti prima di scoprire che la nascita della perla è semplicemente… frutto del caso!

Infatti, questa bellissima gemma si genera quando un granello di sabbia (o di polvere di corallo) entra nel mollusco, e l’ostrica lo intrappola, ricoprendolo di madreperla.

Tantissimi anni fa, le perle naturali trovarono il loro habitat ideale nelle calde acque del Mar Rosso, del Golfo Persico e dell’Oceano Indiano.

Successivamente si diffusero nei grandi bacini fluviali del nord America e nelle acque salate del mar dei Caraibi ma poi sono diventate sempre più rare, a causa dell’inquinamento causato dagli scarichi industriali.

Per fortuna, la richiesta dei mercati oggi viene soddisfatta grazie alle perle coltivate.

Fu il giapponese Kokochi Mikimoto, che, dopo tanti tentativi infruttuosi, all’inizio del secolo scorso, mise a punto la miglior tecnica di allevamento e la brevettò.

In effetti, le perle coltivate sono diverse da quelle naturali perché è il perlicoltore ad inseminare le ostriche.

Se si tratta di molluschi coltivati in acqua salmastra, il nucleo viene inserito direttamente nella gonade, l’organo sessuale dell’ostrica.

Per le ostriche di acqua dolce, invece, la procedura è meno invasiva perché l’inserimento avviene nel mantello del mollusco.

In questo caso, le perle prodotte, risulteranno meno brillanti e preziose, e quindi meno costose.

Quando tutto procede bene, le perle vengono raccolte ed analizzate secondo il “Pearl Grading” un sistema che, in base a parametri standard, le classifica e ne determina il valore.

Naturalmente, indipendentemente da ogni tabella, l’affidabilità e il consiglio del venditore

sono importantissimi perché soli i veri professionisti garantiscono perle di qualità, al giusto prezzo.

Tuttavia, anche i più inesperti, per scoprire se la perla è autentica, possono servirsi di un sistema artigianale…quanto efficace: si morde la gemma, e, se al contatto con i denti lo strato superficiale viene via, significa che la perla è finta!

Metodi “fai da te” a parte, l’acquirente ha tutto il diritto di chiedere la certificazione: se il test gemmologico proviene dal GIA o dall’ EGL si possono dormire sonni tranquilli, perché questi due Istituti sono le massime autorità del settore. 
Tra le perle naturali più ricercate, ci sono le Conch e le Melo, entrambe non coltivabili.

Le prime nascono da un mollusco diverso dall’ostrica, oggetto del desiderio di tanti pescatori più che dei cercatori di perle; così come le Melo sono ospitate da una lumaca gigante, e per questo motivo hanno dimensioni decisamente grandi.

Alle perle coltivate vengono immediatamente associate le Akoya, le più numerose, considerate le perle classiche per eccellenza.

La migliore qualità è la “Akoya Hanadama” (fiore delle perle), una varietà molto più costosa.

Le più eccentriche, sono senz’altro le perle Thaiti che nascono dalle ostriche a labbra nere, alle quali devono la particolare colorazione scura.

Le perle Australiane, invece, provengono da ostriche a labbra argentate e dorate che proliferano nelle acque pulite dei Mari del Sud, ricchi di plancton.

Le Keshi (semi di papavero), si distinguono da tutte le altre, perché sono formate al 100% di madreperla. Molto piccole e irregolari, sono ugualmente molto richieste.

Un tempo la perla era prerogativa della donna matura, dal look molto classico. Oggi la moda detta nuove tendenze: tantissime ragazze giovani e dinamiche sfoggiano con disinvoltura un bel filo lungo di perle colorate, magari su un jeans e una camicia di seta sulla quale risalta ancora di più la luce di queste bellissime gemme.